Lavoro agile? Oltre tre quarti (76%) delle aziende europee aumenterà i propri budget IT.
Un incremento, questo, direttamente collegato al numero di lavoratori da remoto all’interno delle aziende e le imprese che hanno un numero più elevato di remote worker investiranno maggiormente in nuove soluzioni e tecnologie.
Il lavoro agile può essere adottato anche dalle PMI: la Legge 81/2017 promuove il lavoro agile quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, allo scopo di incrementare la competitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei lavoratori.
Le priorità di investimento sono focalizzate su sicurezza dei dati (62%), soluzioni cloud-based (58%) e miglioramento della produttività (62%) e costituisce un modo per obbligarsi, come azienda, a cogliere le opportunità che derivano dalla trasformazione digitale in corso nel mondo del lavoro.
Sotto il profilo dell’organizzazione del lavoro, gli elementi caratterizzanti la prestazione di lavoro in modalità agile sono le forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Le caratteristiche del Lavoro Agile portano quindi nella maggior parte dei casi un risparmio in termini di “struttura” e una maggiore flessibilità per i dipendenti.
Dove cambia l’organizzazione del lavoro, deve cambiare anche il modo di assegnare gli obiettivi e valutare le performance delle persone. Chi lavora in lavoro agile deve sapersi misurare e autodeterminare; il raggiungimento degli obiettivi diventa quindiun modo per contribuire davvero al funzionamento dell’organizzazione.
Insomma, il lavoro sta evolvendo verso una strada che porta alla mobilità e all’agilità, senza ovviamente compromettere la produttività, che rimane l’obiettivo finale delle aziende.